Per chi è Alcolisti Anonimi

AA è aperta solo a chi ha problemi con l’alcol. Un alcolista è qualcosa di diverso da un forte bevitore, vale a dire una persona che ha un certo consumo di alcol, ma che è capace, all’occorrenza, di controllarsi. L’alcolista non è tale perché beve tutti i giorni, o perché ingurgita determinate quantità: è tale perché non ha controllo sul suo comportamento, perché una volta che l’ossessione gli ha preso la mano non è capace di fermarsi, pur essendo ben cosciente dei danni che il bere sta causando alla sua vita e a quella dei suoi familiari.

Vi sono alcolisti che, prima di ammettere il loro problema, aspettano che la loro esistenza sia totalmente sconvolta, e altri che fortunatamente riescono a riconoscere in sé la mancanza di controllo prima che vi siano danni evidenti, prima che persino gli amici più cari sospettino qualcosa.

L’unico requisito per entrare a far parte di AA è desiderare di smettere di bere: ognuno può divenire membro dell’Associazione nel momento stesso in cui dichiara di volerlo. La partecipazione è totalmente gratuita e non esiste alcuna distinzione relativa alla razza, al sesso, al ceto sociale, alla fede religiosa, agli ideali politici.

Solo chi ha un problema con l’alcol è ammesso alle riunioni; tuttavia una volta al mese c’è un incontro aperto, dove chiunque può andare per informarsi e capire. Partecipare a uno di questi appuntamenti è senz’altro un’esperienza umana e spirituale bella e profonda.

AA in pratica

Recapiti

I recapiti di AA si trovano sulle pagine dei quotidiani locali o sulla guida telefonica. Tuttavia esiste un recapito nazionale: Servizi Generali di AA Italiana, V. di Torre Rossa 35, 00165 ROMA, Tel 06 6636629, info@alcolisti-anonimi.it, www.alcolisti-anonimi.it.

Costi

Non ci sono tasse né quote da versare per le riunioni; a volte c’è un minimo contributo solo per l’affitto della stanza.

Autonomia

AA è finanziariamente autonoma, non accetta sovvenzioni, lasciti, né altro tipo di contributi e non è affiliata ad alcuna confessione, idea politica, organizzazione o istituzione; non si impegna in alcuna controversia, né sostiene o si oppone ad alcuna causa.

Sponsor

In AA coloro che seguono il programma trovano uno “sponsor”: è un altro alcolista, in genere ben avviato nella strada della sobrietà, che segue più da vicino il nuovo arrivato, si rende disponibile a parlare con lui quando ne ha bisogno, accetta di ricevere telefonate di SOS nei momenti di crisi, gli dà chiarimenti e sostegno sul programma. Questa persona non si sente investita di alcuna autorità e non si ritiene un terapeuta: è un alcolista che parla a un altro alcolista mettendogli a disposizione la propria esperienza e quanto ha appreso attraverso il Programma dei Dodici Passi.

Frequenza

La frequenza è del tutto libera. Vi sono alcolisti che desiderano recarsi a una riunione quotidianamente, altri che hanno una frequenza minore ma regolare, altri ancora che si affacciano in modo saltuario. Ciascuno fa esattamente quello che desidera e che sente; critiche e giudizi sono banditi, mentre è tassativa la riservatezza su quanto viene rivelato durante le riunioni.

Durata

Ogni persona reagisce in modo differente al programma dei Dodici Passi. Ci sono recuperi clamorosi e quasi immediati, ma non sono la regola. Più spesso c’è un altalenarsi di momenti di sobrietà e di ricadute.

Anche quando la sobrietà dura da molto tempo, tuttavia, il suggerimento di AA è di continuare a frequentare le riunioni, sia pure magari in modo più saltuario, per rimanere a contatto con i principi che hanno avviato la guarigione e non rischiare ricadute. Così facendo, inoltre, è possibile aiutare, attivamente o con il semplice esempio, i nuovi arrivati, proprio nello spirito delle tradizioni di AA.

Regole

Ognuno è invitato a parlare solo di se stesso e delle proprie esperienze. Non è obbligatorio intervenire: si può anche solo ascoltare in silenzio. Le testimonianze altrui sono molto utili per capire cosa sta accadendo nella propria vita, tuttavia non è possibile intervenire per commentarle o, tantomeno, giudicarle.
Si osservano alcuni comportamenti, come il parlare uno per volta senza interrompere gli altri, autolimitando il tempo a disposizione.

Volontariato

E’ bene puntualizzare che AA non è una associazione di volontariato, bensì di autoaiuto: la persona che ha vissuto l’alcolismo cerca di aiutare chi ancora ne soffre perché così facendo in realtà aiuta anche se stessa, rafforzando la propria sobrietà.

Altre fonti d’aiuto: nessun conflitto

Rivolgersi ad AA non preclude alcuna altra strada terapeutica. Anzi, negli anni, la collaborazione di AA con i medici di famiglia, con i centri di alcologia, con le strutture ospedaliere e con gli operatori del sociale si sta via via rafforzando.

Nonostante il cammino dei 12 passi abbia dato per molti grandi risultati, non è detto che funzioni sempre e per tutti; alcuni non se la sentono di affrontarlo, altri hanno la necessità di essere prima disintossicati in qualche centro, altri ancora hanno bisogno di ricevere contemporaneamente un’assistenza specializzata di tipo diverso.

Come molti medici e psicologi ben sanno, il vero scoglio dell’alcolismo non è tanto quello di portare il soggetto a interrompere l’assunzione di alcolici (anche se questo è un primo gradino assai arduo); la difficoltà maggiore è forse quella di scongiurare le “ricadute”, che d’un colpo possono vanificare il lavoro fatto.

In genere un alcolista che ha smesso non riesce a rimanere a lungo sobrio con le sue sole forze: dopo un periodo più o meno lungo la motivazione che lo ha portato a smettere si indebolisce, e subentra l’illusione di poter tornare a gestire il proprio bere. Il passaggio da una precaria astinenza a una stabile sobrietà avviene solo se si accompagna alla rottura di vecchi schemi comportamentali, talvolta molto consolidati, e a un radicale cambiamento interiore.

Ovviamente è difficile che ciò possa avvenire in tempi brevi e senza aiuto; presuppone invece un intervento costante, un impegno personale convinto e un sostegno esterno efficace e continuo.
E’ soprattutto in questa fase che un gruppo AA può risultare uno strumento prezioso (a costo quasi zero!).

Tutto ciò senza nulla sottrarre al lavoro del professionista. AA non ha la pretesa di sostituirsi al medico o allo psicologo; capita anzi sempre più spesso che i gruppi, consapevoli che l’unico scopo di A.A. è quello di aiutare l’alcolista ancora malato a mantenersi sobrio, suggeriscano ai propri membri il ricovero presso le strutture pubbliche o di rivolgersi a studi professionali per tutti gli altri problemi di pertinenza, appunto, medica, psicologica o altro.

Qualche domanda

Non ci sarà il rischio di creare una nuova dipendenza, quella dai gruppi?

A volte il metodo di recupero dei Dodici Passi è stato accusato di operare in modo da sostituire la dipendenza dall’alcol, dalla droga o dal comportamento compulsivo con la dipendenza dal gruppo; tale asserzione si basa sul fatto che molti continuano a frequentare le riunioni per molti anni, anche dopo aver cessato i loro eccessi.
“Non saremmo affatto turbati da una tale ipotesi, anche qualora si rivelasse vera. Sostituire una dipendenza nefasta con una che ci salva la vita, riempiendola di nuovi valori e significati, non ci sembra davvero un cattivo affare!” commentano ad AA. (dando voce anche all’opinione delle altre associazioni dei Dodici Passi). “Crediamo che comunque la questione vada impostata diversamente. Innanzitutto, un recupero stabile richiede tempi lunghi, talvolta anni di impegno. Inoltre, per quelli di noi che a causa della propria dipendenza hanno perso tutto, il gruppo costituisce una casa e una famiglia, in cui possono trovare comprensione e amore. Infine, e questo è l’aspetto più importante, il nostro Programma è in realtà un percorso di crescita spirituale che, come tale, non ha mai una conclusione: più procediamo lungo il suo cammino, più possibilità abbiamo di migliorare noi stessi”.

Anonimi perché?

Anche in tempi recenti si tende a confondere l’anonimato dei singoli alcolisti anonimi con quello dell’associazione stessa, facendola quasi passare per una sorta di setta segreta i cui affiliati si incontrano di nascosto per celebrare chissà quali misteriosi rituali. Naturalmente, non è così.

La pubblicazione del libro di Alcolisti Anonimi, nel 1939, non solo permise all’associazione di crescere rapidamente, ma le consentì appunto di uscire dall’anonimato rendendola presto nota alla comunità medico scientifica e, grazie anche al grande interessamento dei media, all’opinione pubblica e ai diretti interessati, prima in America e poi in tutto il mondo.

L’anonimato è nato come figlio della paura: all’epoca in cui gli alcolisti venivano considerati dei degenerati o dei matti, non c’è da stupirsi che coloro che riuscivano a recuperarsi non amassero particolarmente pubblicizzare la loro appartenenza a un’associazione costituita esclusivamente da alcolisti, anche se non più attivi.

Oggi la situazione per fortuna è cambiata, tuttavia nei confronti delle malattie dell’alcolismo, della droga, dei comportamenti compulsivi, resistono ancora forti pregiudizi.

Ecco che per molti che si avvicinano ai gruppi l’anonimato costituisce ancora una concreta rassicurazione.

“Ma al di là di questo aspetto, c’è un altro e più profondo significato spirituale. All’interno di un gruppo si è tutti uguali, a prescindere dalla cultura, dalla posizione sociale, dalla situazione economica in cui si versa, da qualunque cosa uno abbia commesso in passato, da ciò che è al presente: tutti vengono accettati e considerati allo stesso modo, nessuno può essere giudicato o escluso” spiegano ad AA. “A livello pubblico anonimato significa invece ‘rinuncia’: significa non inseguire le luci della ribalta e la voglia di notorietà, per ‘servire’ l’associazione in silenzio, paghi della ricompensa che si riceve semplicemente aiutando e amando gli altri”.

Il programma funziona?

Molte persone riescono a raggiungere la sobrietà (o l’astinenza dal comportamento compulsivo) sin dalle prime riunioni. Altre devono lavorare un po’ più a lungo sul programma, o sperimentano delle ricadute. Ma se l’impegno è sincero, una percentuale altissima ce la fa; il programma fallisce in genere solo in quei casi in cui c’è un grande chiusura sul concetto di spiritualità, o se sono presenti altre nevrosi caratteriali particolarmente complicate (anche se, in questo caso, un approccio integrato tra i Dodici Passi e una psicoterapia classica può dare grandi risultati).

Quali sono le ragioni del successo del programma? La prima è il forte accento sulla spiritualità, fonte della forza necessaria per guarire. Ma anche il fatto di trovarsi tra pari, e di condurre una sorta di autoanalisi di gruppo, provando quel senso di profonda comprensione e di completo rispecchiamento di quando finalmente ci si confronta con altre persone che stanno conducendo la stessa lotta: questo rende impossibile continuare a usare l’alcol o le dipendenze come fuga o come scusa per delle debolezze che è assai meglio guardare in faccia e superare.

Infine vi sono regole pratiche: per esempio il fatto di non pensare che non si berrà (o fumerà, o abbufferà) mai più, ma di concentrarsi sull’evitare la “scivolata” per 24 ore alla volta.

Questo articolo fa parte di una serie: Gli altri articoli della serie sono:

Il programma in Dodici Passi degli Alcolisti Anonimi: un percorso per il recupero dall’alcolismo e da altre dipendenze
Come nascono i gruppi degli Alcolisti Anonimi
Per chi è Alcolisti Anonimi
I Dodici Passi: come il metodo degli Alcolisti Anonimi aiuta a vincere le dipendenze. I primi tre passi: l’affidarsi
Il programma dei Dodici Passi: quarto, quinto, sesto e settimo. Guardare dentro se stessi
Il programma dei Dodici Passi: ottavo, nono, decimo, undicesimo e dodicesimo. L’ammenda e il recupero
Alcol e donne
Il programma dei Dodici Passi per la dipendenza da droghe, da cibo, dal fumo, dal gioco, dallo spendere compulsivo
Vivere con un alcolista
La co-dipendenza: i gruppi di sostegno per i familiari
7 commenti
  1. Brunella
    Brunella dice:

    sono una alcolista e tanei anni fa riuscii a smettere ma poi cambiando quartiere ho ricominciato a bere. bevo solo vino niente droghe e superalcolici
    C’è un gruppo vicino a Colle Salario ? vorrei ritornarci . AIUTATEMI SONO SOLA. GRAZIE

  2. graziella
    graziella dice:

    sono un alcolista vivo a pinerolo provincia torino . chi posso trovare qui x parlare .e trovare aiuto

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