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Foto di Sara Meloni (http://www.flickr.com/people/szarah/)

Chi sono le “donne che amano troppo”? Ovvero le donne che soffrono di dipendenza affettiva?

Quando confonde amore e sofferenza, una donna sta amando troppo. Quando accetta una relazione che lede la sua dignità e non la rende serena e felice, ma ciononostante non riesce a interromperla, sta amando troppo…

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Una donna ama troppo anche quando rimane con un compagno aggressivo e violento fisicamente o psicologicamente.

Oppure quando rimane in una relazione insoddisfacente, in cui si sente infelice e trascurata, ma non riesce a uscirne.

Oppure quando in una relazione dà molto più di quanto riceva, per il terrore di perdere il partner.

Oppure ancora quando passa da un partner all’altro non con piacevole spensieratezza, ma perché le sembra quasi di non esistere se non ha un uomo, una donna sta, ancora una volta, amando troppo.

Come si vede, queste situazioni non hanno davvero niente a che fare con il vero amore, ma assomigliano più a una sorta di ossessione.
La definizione viene dall’ormai famosissimo libro Donne che amano troppo (in Italia edito da Feltrinelli) della psicoterapeuta americana Robin Norwood. L’autrice ha ben spiegato la dinamica malata che porta alcune donne a essere dipendenti da una relazione: la dipendenza affettiva assomiglia a quella per il cibo o per l’alcol, e ha origine da una profonda sofferenza interiore.

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Foro di David Zellaby http://www.flickr.com/people/toymaster/

Foro di David Zellaby http://www.flickr.com/people/toymaster/

Fare l’amore per fare la pace? Chi sceglie questa strategia (più spesso gli uomini) si sente romantico, passionale, sensuale. Chi la rifiuta (in genere le donne) rischia di essere accusato di freddezza, eccessivo controllo, o di “voler sempre spaccare il capello in quattro”. Chi ha ragione? Forse la soluzione sta nel mezzo…

Un bisticcio tra innamorati, lo screzio di un momento. Oppure una scenata, più o meno motivata, di gelosia. O ancora uno scontro serio, su un problema importante. Sono tante e diverse le occasioni in cui i due partner possono trovarsi a litigare.

“Se la lite è su un argomento di nessun peso, se entrambi avvertono chiaramente che si è trattato solo di una nuvola di passaggio, fare la pace a letto può essere un’ottima idea. Ci si affida al linguaggio del corpo, e allora saranno le carezze, i baci a portare il messaggio: ‘non volevo, perdonami’. E non c’è bisogno di altro” spiega Giuliana Proietti, psicoterapeuta ad Ancona e direttrice del sito www.psicolinea.it.

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Foto di Racchio (http://www.flickr.com/photos/racchio/171293615/)

Foto di Racchio (www.flickr.com/photos/racchio/171293615/)

IL Principe Azzurro è un archetipo femminile che sfida i tempi e le mode. Ma come può questo ideale aiutarci a essere più felici in amore?

Dall’adolescente che passa i pomeriggi immersa nei romanzi Harmony alla disinvolta e autosufficiente professionista in carriera, tutte le donne conservano dentro di sé l’immagine ideale di un uomo: colui che un giorno verrà a prenderle, le porterà con sé, e le renderà felici. Per sempre, ovviamente.

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Stringerle non è difficile: spesso per iniziare basta un sorriso. Vediamo il valore di questi rapporti, e come coltivarli con più facilità

“Senza amici nessuno sceglierebbe di vivere, anche se avesse tutti gli altri beni”: così, più di trecento anni prima di Cristo, ragionava Aristotele. La sua era una frase provocatoria: allora e oggi, invece, sono state e sono moltissime le persone che affrontano l’avventura di vivere senza quel caldo conforto che viene dall’avere compagni di percorso.

Eppure l’amicizia fa bella la vita. Alcune persone sembrano magicamente capaci di riempire la propria esistenza di affettuosi alleati. Altre, invece, paiono quasi non possedere quel tocco magico, leggero, aggraziato, capace di trasformare una semplice conoscenza in qualcosa di più significativo. Come mai? E cosa perdono, in ricchezza di esperienza, queste persone?

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