amare un narcisista

È possibile amare felicamente un narcisista? Ma soprattutto. è possibile ricevere amore da lui? Molto spesso, nelle serate di presentazione dei miei gruppi di sostegno “Ama te stessa e vivi relazioni felici”, mi sento fare questo tipo di domande. “Sono fidanzata con un narcisista, lui può riuscire ad amarmi?“. Oppure: “il mio fidanzato presenta questo e quell’altro atteggiamento, è un narcisista?“, o ancora “Come si fa a capire se lui è un narcisista?”.

Ma le domande più importanti, quelle che possono aiutarti davvero, non sono queste, bensì altre che ti dirò tra poco.

Narcisismo patologico o semplice egocentrismo?

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Pensare a se stesse? Per molte persone, e soprattutto per le donne, è un’arte difficile. Dovrebbe essere naturale prendersi cura di sé e dei propri bisogni, darsi da fare per soddisfare le proprie esigenze. Eppure spesso molti condizionamenti ce lo impediscono.

Questo è un articolo dedicato alle donne, ma utile anche per gli uomini che vogliano capire meglio la propria compagna

Non è facile ritagliarsi del tempo e delle energie per sé stesse, per donne che spesso sono contemporaneamente mogli, madri, lavoratrici o professioniste. Una donna nel pieno della sua vita è presa da mille cose.

Eppure spesso si esagera. Ci si carica di impegni che non sono sempre così necessari. Ci si dimentica di delegare. Si affronta tutto e subito, come se la vita non avesse un domani, dimenticando le proprie priorità e perdendo di vista le proprie esigenze profonde.

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Molte persone sono state educate con l’idea che pensare a se stesse sia male, e prodigarsi invece per gli altri sia una cosa giusta e generosa. Ma questo concetto è stato ampiamente sfatato dalla psicologia, che ha dimostrato come le persone che sanno amare se stesse, (e che quindi si prendono cura dei propri bisogni e soddisfano le proprie esigenze) siano in grado di dare anche agli altri un amore non nevrotico e disinteressato.

Dedicarti a te dunque non è egoismo, tutt’altro: è qualcosa che, rendendoti più serena, ti metterà in grado di dare gioia anche a chi ti sta accanto.

Vorresti farti aiutare da una counselor, oppure seguire un corso di yoga o di training autogeno, o regalarti una vacanza, ma pensi che “non valga la pena” di spendere soldi e tempo per te stessa?

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Immagine del film Chéri di Stephen Frears

Un tema approfondito benissimo nel film “Chéri” di Stephen Frears, tratto dal romanzo di Colette, interpretato da Michelle Pfeiffer e Rupert Friend. Ma basta guardarsi intorno per vedere che sempre più spesso nascono coppie in cui lui è più giovane

“Tu non hai letto il mio primo libro, ‘Una donna’. V’ha, al principio, il racconto della mia educazione infantile, del mio dressage mentale. Segue poi l’intera narrazione di quello che io chiamo una preistoria, fino al giorno in cui lasciai marito e figlio e cominciai a vivere come Sibilla. Nello stesso giorno – te l’ho mai detto? – tu, Luciano, nascevi. S’io inventassi una simile coincidenza per un romanzo, chi ci crederebbe? Avevo all’incirca gli anni che hai tu oggi” .

Con queste parole la “scandalosa” Sibilla Aleramo si rivolge al suo amore ragazzo, pronta a vivere un amore insolito, trasgressivo, peccaminoso per quell’epoca. Perché lui è più giovane. Potrebbe essere suo figlio. E questo è considerato inaccettabile.

Oggi le cose sono cambiate. Il terribile tabù culturale e psicologico che vietava l’unione di una donna con un partner più giovane – mentre nessuna obiezione è mai stata sollevata per gli incontri, magari altrettanto squilibrati anagraficamente, in cui è l’uomo a essere più anziano – si è molto affievolito, senza d’altra parte scomparire del tutto. Ma oggi si può amare un giovane. E infatti accade spesso che le donne decidano di vivere questa avventura, e fanno bene.

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Michelle Pfeiffer e Rupert Friend in una scena del film "Chéri" di Stephen Frears

Per amare un uomo più giovane, è richiesta una grande sicurezza in se stesse, un senso forte di autostima che va continuamente alimentato e rafforzato.

Innanzitutto ci sono gli altri. Vi è il giudizio dei benpensanti, di tutti coloro che coltivano pregiudizi: si va dal commento malevolo dell'”amica” di turno all’aggressività gratuita del conoscente. Ed è possibile arrivare anche a ricevere insulti, lettere anonime, telefonate nel cuore della notte da qualcuno che, chissà perché, si sente turbato e minacciato da un semplice amore.

Tutti, comunque, si sentono in dovere di commentare una tale unione, magari alle spalle. Invidie, competizioni, gelosie femminili esplodono. Qualcuno accuserà la donna di “ostentazione”; qualcun altro farà a mezza bocca pronostici sfavorevoli.

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Foto di madamepsychosis

Cosa faresti per amore? Anche rischiare la depressione? Non è una domanda strana, e vediamo perché.

La depressione: colpisce due o tre donne per ogni uomo. E’ un dato che fa riflettere, insieme ai risultati delle ricerche che indicano che la solitudine è un fattore di rischio per gli uomini, e il matrimonio invece è un indice di vulnerabilità per le donne…

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Ruminare ogni tanto succede a tutte (e a tutti!). Però, quando il lavorio mentale diventa quotidiano, prolungato, particolarmente triste o rabbioso, è davvero ora di correre ai ripari contro questa abitudine così distruttiva.

Cosa devi fare? Il primo passo è desiderare davvero smettere. Molte persone, quando sono concentrate sulla ruminazione, sono convinte di star facendo qualcosa di importante per la loro vita. “Ora ci penso su sinché non trovo una soluzione…” “Finalmente mi sono tolta gli occhiali rosa. Finalmente guardo in faccia la realtà della mia vita che va a rotoli, del mio matrimonio che è un disastro, dei miei figli che ho rovinato con tutti i miei errori…”

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Foto di Stefano Corso - Pensiero

Sei capace di pensare bene, lucidamente e costruttivamente, usando tutte le tue potenzialità creative? O invece tendi a “pensare troppo”, ovvero a rimuginare continuamente e ossessivamente su ansie e problemi, sprecando tempo ed energie, e rovinando la tua serenità?

A molte persone succede: rimangono intrappolate nei circoli viziosi della mente, e rimuginano per ore su qualcosa che le turba: un’espressione del viso del (o della) partner, la parola sgarbata di un conoscente, o le ansie sui figli, perdendosi in un labirinto infinito di sensi di colpa, accuse e frustrazioni.

E’ un’abitudine più diffussa nelle donne, ma accade anche agli uomini, cui consiglio la lettura di questo articolo: le dinamiche e le soluzioni sono pressocché le stesse!

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Oggi va di moda dire che le donne sono aggressive e spaventano gli uomini…. Ma è vero? Io credo di no, ma parliamone tutti insieme…

Questo post nasce da una inchiesta che qualche tempo fa mi è stata commissionata da una nota rivista. Poi per vari motivi il taglio dell’articolo da consegnare è cambiato. I risultati dell’inchiesta, però, mi sembrano interessanti, e ve li propongo qui…

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Foto di Sara Meloni - http://www.flickr.com/photos/szarah/page2/

Foto di Sara Meloni - http://www.flickr.com/photos/szarah/page2/

Il tempo: bene prezioso, ricchezza impalpabile, materia che scorre tra le dita, sin troppo veloce, e non si riesce a fermare. La gestione, comprensione e consapevolezza del tempo è uno dei compiti più difficili che si pongono alle donne di oggi.

Donna e tempo: un incontro complesso, dalle innumerevoli implicazioni. E’ diversa, la percezione del tempo femminile, nelle varie epoche della vita.

Da bambine il tempo è eterno: fisso in lunghi attimi di stupore e meraviglia, in emozioni intense di gioia, nella percezione acuta del dolore e della paura, il tempo sembra comunque “essere” e non “scorrere”, esistere come realtà immobile o quasi, tra i punti fermi di affetti immutabili.

Anche da adolescenti il tempo è lentissimo. Inizia, in questa fase della vita, una percezione tutta femminile del ritmo delle ore. Chi non ricorda i lunghi pomeriggi vuoti, passati con la compagnia dello specchio, a scrutare il corpo che cambia, a cercare di indovinarne la bellezza in divenire, a paventarne i difetti?

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d come donna. Sara Meloni (http://www.flickr.com/people/szarah/)
foto di Sara Meloni (http://www.flickr.com/people/szarah/)

Le vere seduttrici non sono le donne fatali, o quelle ossessionate della conquista a tutti i costi, ma le persone che manifestano se stesse in modo tanto autentico, e insieme piacevole e accattivante, da colpire chi sta loro accanto.

Molte donne hanno paura della propria seduttività. Questo è un dato comune quando si è adolescenti: allora si cammina con le spalle curve per nascondere il seno, si sceglie un abbigliamento unisex per non sottolineare le forme, si adottano comportamenti camerateschi o mascolini.

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